UNA STORIADALLE ORIGINI LONTANE

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All’età di sedici anni, incuriosito da una nuova tecnica che permetteva di fissare immagini come la pittura non era mai riuscita a fare, Giovanni Marini inizia a seguire ciò che per molti è sconosciuto, per altri è solo magia. Siamo nel 1898 ed è da poco iniziata l’era della fotografia, una passione che accompagnerà per decenni la famiglia Marini.

Ciò che conta realmente è la capacità dell’immagine fotografica, grazie all’abilità del fotografo, di comunicare sensazioni.

Le prime foto ritratto, i gruppi di famiglia, le vicende legate al paese in cui è nato: ecco solo alcuni dei soggetti che attirano l’attenzione di Giovanni Marini e ne stimolano la creatività. Così, nel suo studio fotografico di Ospitaletto Bresciano, Marini allestisce progressivamente una sala posa e una camera oscura.Tutto ciò porta ben presto Giovanni Marini ad affermarsi come uno tra i primi fotografi della provincia di Brescia. La passione lo porta ad aprire uno studio anche a Rovato, dove nuove immagini si intrecciano con la storia del paese. Il mercato, tipico fulcro di incontri, innesca splendide fotografie che immortalano rapporti commerciali fra operatori del settore, personaggi suggestivi degli inizi 900, che, con una semplice stretta di mano, definivano l’atto di compravendita in piena fiducia.Tuttavia il desiderio di scoprire nuovi orizzonti e la curiosità verso il mondo contemporaneo porta Giovanni Marini ad aprire uno studio fotografico anche a Palazzolo Bresciano e nel 1934, ad aprirne un altro anche presso le Fonti di Gaverina in provincia di Bergamo dove venivano centinaia di persone e di famiglie per usufruire dell’acqua delle terme, dotata di note qualità terapeutiche.

Sorridenti gruppi di famiglie, sognanti coppie di giovani spose vengono costantemente immortalati con la sua attrezzatura. Le foto, stampate nel famoso formato cartolina, venivano spedite a parenti e amici, con gli auguri dalla villeggiatura. Tuttavia l’attività di Marini non si ferma qui. La sua mente vulcanica lo spinge a realizzare , a lato del suo studio fotografico in quel di Gaverina e con l’aiuto dei familiari, un luogo singolare per poter offrire ai turisti momenti di tranquillità. Nasce cosi il caffè del fotografo, un punto di incontro irrinunciabile per tutti i turisti e gli abitanti della zona. Il successo di tale attività suggerisce a Giovanni Marini, sempre alla ricerca di nuove modalità che lo possano mettere a contatto con il suo amato “pubblico”, di allargare il caffè e di trasformarlo in un ristorante con camere, dotato di una simpatica pista da ballo estiva, molto apprezzata. Anche il mezzo di trasporto si stava evolvendo, passando dalla bicicletta alla moto, e dalla moto alle primissime auto. Anche Marini se ne dota: quell’auto, audace e luccicante, gli è ormai indispensabile per soddisfare le numerose richieste che provengono dai vari punti fotografici da lui gestiti tra brescia e Bergamo. I suoi quattro figli, Raffaella, Lina, Antonio e Mario, proseguono la strada intrapresa.

LA GRANDE MAGIA DELLA FOTOGRAFIA

Rievocare memorie indelebili del nostro passato.